Maxi-furti nel magazzino novarese di un brand di lusso: 9 misure cautelari eseguite dalla Polizia di Stato

Maxi-furti nel magazzino novarese di un brand di lusso: 9 misure cautelari eseguite dalla Polizia di Stato.

Ieri mattina, 23 settembre 2025, la Polizia di Stato di Novara ha eseguito 9 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata al furto aggravato, riciclaggio e autoriciclaggio ai danni di una nota casa di moda, che ha base logistica e sede operativa a Novara, con un danno stimato alla casa di moda di almeno 2 milioni di euro.

GiĂ  nell’aprile 2024 il responsabile della sicurezza della casa di moda si presentava in Questura lamentando la sparizione di numerosi articoli dal deposito di via Fermi a Novara, ove transitano tutti i capi prodotti prima di essere inviati ai retails sparsi nel mondo. In particolare riferiva agli agenti che giĂ  nell’agosto 2023 alcuni operatori di magazzino si erano accorti dell’assenza di alcuni articoli di vestiario.

Precisava, inoltre, che una dipendente, navigando su una piattaforma online di vendite si era insospettita in quanto nel medesimo periodo uno degli account dei venditori, aveva posto in vendita numerosi nuovi articoli tutti riconducibili ad un noto brand non ancora distribuiti nei punti vendita ufficiali e prodotti così detti “prototipo” ad un prezzo di almeno 50% inferiore a quello di listino.

Le indagini della Squadra mobile hanno permesso di individuare tre italiani di 52, 34 e 26 anni residenti in provincia, incensurati, dipendenti della multinazionale della logistica “GXO logistics” – dotata di autonomo personale autorizzato in via esclusiva all’accesso all’interno del magazzino e preposto a sigillare i colli con un nastro brandizzato – destinatari della misura dell’obbligo di dimora nel comune di abituale residenza e dimora, con prescrizione del divieto di uscita notturna dalla propria abitazione e di non allontanarsi dal predetto territorio senza autorizzazione dell’AutoritĂ  Giudiziaria, nonchĂ© la misura cautelare dell’obbligo di presentazione tri-settimanale alla Polizia Giudiziaria.

I predetti, mentre si trovavano all’interno del magazzino, avrebbero asportato vari articoli in transito consegnandoli ad un soggetto esterno, ritenuto il capo dell’associazione, cittadino italiano originario del Kosovo, di 28 anni e residente in questa provincia, con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio e destinatario della misura cautelare della custodia in carcere, che si sarebbe occupato di rivenderli tramite note piattaforme di vendite online.

Per la sua attivitĂ  di rivendita, si sarebbe avvalso della collaborazione della madre, cittadina italiana originaria del Kosovo di 49 anni e della compagna, novarese di 30 anni con precedenti per lesioni e favoreggiamento, entrambe residenti in provincia, alle quali è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di dimora con prescrizione del divieto di uscita notturna dalla propria abitazione, di non allontanarsi dal predetto territorio senza autorizzazione dell’AutoritĂ  Giudiziaria e del divieto di utilizzo di tutti gli account attivi sulle piattaforme di vendita online.

In particolare la madre avrebbe controllato il deposito in uso all’indagato ove custodiva la merce in attesa della vendita; mentre la compagna lo avrebbe aiutato nella gestione della spedizione. L’uomo si sarebbe altresì avvalso della collaborazione di una donna ecuadoriana di 29 anni residente in provincia, che gli avrebbe consentito di utilizzare il proprio indirizzo e-mail per la creazione di almeno un account sulle summenzionate piattaforme, pertanto, la predetta è destinataria della misura della misura cautelare dell’obbligo di presentazione tri-settimanale alla Polizia Giudiziaria con prescrizione del divieto di utilizzo di tutti gli account attivi sulle piattaforme di vendita online per il reato di favoreggiamento.

L’analisi dei rapporti finanziari di tutti gli indagati ha consentito di evidenziare che il venditore avrebbe effettuato cospicui bonifici in favore della moglie di uno dei presunti autori materiali dei furti, italiana di 49 anni, destinataria della misura dell’obbligo di dimora nel comune di abituale residenza e dimora, con prescrizione del divieto di uscita notturna dalla propria abitazione e di non allontanarsi dal predetto territorio senza autorizzazione dell’AutoritĂ  Giudiziaria, nonchĂ© la misura cautelare dell’obbligo di presentazione tri-settimanale alla Polizia Giudiziaria la quale, a sua volta, avrebbe girato parte del denaro al figlio, anch’egli tra i presunti autori materiali dei furti ed al terzo concorrente, mentre la restante parte veniva versata sul conto cointestato con il marito.

Parte dei proventi del reato sarebbero stati altresì investiti dagli indagati per l’acquisto, in contanti, di due villette a schiera – di cui una intestata al fratello del presunto venditore, italiano di 19 anni, incensurato, indagato per riciclaggio e destinatario della misura cautelare dell’obbligo di presentazione tri-settimanale alla Polizia Giudiziaria con prescrizione del divieto di utilizzo di tutti gli account attivi sulle piattaforme di vendita online di due appartamenti e di alcuni orologi di prestigio.

Per mascherare la provenienza del denaro e rendere difficoltose le indagini, i bonifici sarebbero stati effettuati tramite conti appositamente aperti online con istituti di credito esteri.

Si stima che dall’attivitĂ  di rivendita della merce sia stata incassata una somma di circa 1.300.000,00 euro, con un danno economico per la nota casa di moda quantificabile in oltre 2.000.000,00 di euro.

Contestualmente alle misure cautelari è stato eseguito un decreto di perquisizione personale e locale a carico di tutti gli indagati che ha consentito di rinvenire un grande quantitativo di capi di vestiario e accessori del brand.

Inoltre si è proceduto ad un sequestro preventivo dei beni per un importo pari a 1 milione e 271 mila euro ritenuto provento dell’attivitĂ  illecita a carico del presunto venditore e di altri presunti corresponsabili nell’attivitĂ  illecita; il sequestro preventivo delle abitazioni di residenza degli indagati, nonchĂ© dei conti correnti intestati agli indagati che secondo le risultanze investigative sarebbero stati utilizzati per far girare le somme derivanti dalla vendita online dei capi.

Nel corso della mattinata, infine, sono state altresì sequestrate 4 autovetture e 3 orologi di marca presso l’abitazione del presunto venditore e di altri coindagati.

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